Metodologie didattiche e strumenti: Martina come mediatore per l'apprendimento

La scuola attuale cambia continuamente orientamenti educativi al fine di adattarsi alle rapide evoluzioni che il mondo odierno subisce.

Lo sviluppo dei più piccoli con le nuove capacità da stimolare, l’ambiente sociale e tecnologico che influenzano continuamente la crescita di ognuno, le nuove consapevolezze in termini di aspetti pedagogici e scientifici, richiedono un ripensamento continuo della didattica per adeguarsi e incontrare le esigenze di studenti e docenti.

Le nuove metodologie didattiche entrano in scena per facilitare l’apprendimento e favorire l’ambiente ideale dove ogni singolo alunno può sperimentare le proprie capacità e conoscerne di nuove.

Molte di queste, sebbene di non recente scoperta, sono state applicate nei contesti scolastici solo negli ultimi anni. Da quando, appunto, si è reso necessario adattare continuamente la didattica, si sono aperte nuove strade a metodologie inesplorate seppur altamente efficaci.

LE METODOLOGIE DIDATTICHE PIÙ INNOVATIVE

Tra le metodologie didattiche innovative che ribaltano il concetto tradizionale di insegnamento e impostano un nuovo modo d’apprendere nell’organizzazione della lezione, troviamo:

  • Flipped Classroom: impostando questo tipo di classe, la mattina sarà dedicata ad un lavoro attivo proteso all’apprendimento delle lezioni mentre il pomeriggio sarà dedicato alla fruizione di lezioni precedentemente registrate. Da qui il termine “flipped” che significa “rovesciato, capovolto”. Si alimentano le interazioni educative in aula si rafforza la capacità di lavoro in gruppo.
  • Jigsaw Classroom: la classe “puzzle” è una metodologia di apprendimento cooperativa che prevede la suddivisione del contenuto da apprendere in segmenti assegnati ai vari gruppi. Ad ogni gruppo è assegnata una partizione che poi viene ricostruita alla fine con il contributo dei singoli memri i quali imparano una parte di argomento. Lo spirito di collaborazione è così il perno principale che spingerà gli alunni a ricostruire il tema della giornata.
  • Peer Education: metodologia che prevede l’insegnamento da parte di un proprio pari. La classe viene suddivisa in gruppi dove uno specifico alunno o un suo pari designato ha il compito di spiegare un determinato argomento. Si abbatte, così, la barriera docente-discente favorendo l’interscambio e la responsabilizzazione dei partecipanti.
  • Circle Time: il circle time è un’attività di gruppo in cui i partecipanti e l’insegnante si dispongono in cerchio, rompendo, così, la tradizionale lezione frontale. Il clima diventa più disteso ed empatico; si favorisce lo sviluppo di capacità di condivisione e conoscenza reciproca nonché scambio di idee ed esperienze.
  • Classe scuola scomposta: la scuola scomposta prevede la suddivisione degli alunni per competente e non per età. I curricula diventano verticali e si dà la possibilità ad ogni alunno di sviluppare le proprie potenzialità. La didattica viene cucita addosso alle caratteristiche del gruppo degli studenti.

LE METODOLOGIE DIDATTICHE PRATICHE

Questo tipo di metodologie didattiche pongono al centro l’apprendimento pratico e del “fare”. Attraverso una partecipazione attiva e pragmatica, i piccoli alunni possono assimilare concetti complessi, dare libertà al proprio estro e sviluppare competenze logiche e analitiche.

  • Debate: consiste in un confronto tra due squadre su un argomento curriculare o d’attualità. Ogni squadra si può schierare a favore o contro e dovrà sostenere la propria posizione ideologica convincendo una giuria, attraverso anche l’utilizzo di dati a supporto. Competenze trasversali come il public speaking ed elaborazione critica aiutano nello sviluppo dell’autostima e della propria consapevolezza culturale.
  • Metodologia dell’espressione: è la tipologia di apprendimento che lascia maggior libertà agli alunni. Attraverso l’organizzazione di varie attività come musica, pittura, recitazione ecc, i bambini possono esprimere se stessi e dare sfogo alle proprie inclinazioni personali e talenti. Si stimola così l’intelligenza emotiva rispettando i ritmi di ognuno e si incoraggia l’interscambio con l’ambiente circostante.
  • Service learning: metodologia di apprendimento esperienziale che prevede il coinvolgimenti degli studenti in attività sociali come il volontariato e servizi alla comunità. L’apprendimento non è fine a se stesso ma aiuta l’alunno a sviluppare anche capacità legate al mondo del lavoro.
  • IBSE: L’Inquiry Based Science Education prevede l’insegnamento delle materie scientifiche attraverso l’esperienza diretta. Le nozioni e i concetti non sono appresi in modo teorico ma vengono spiegati attraverso la pratica. Attraverso la concretezza di tali esperimenti, i bambini assimilano meglio i temi scientifici e stimolano la loro capacità di osservazione e sintesi dei dati.

LE METODOLOGIE DIDATTICHE CON STRUMENTI TECNOLOGICI

Tale tipologia di apprendimento è coadiuvata da strumenti tecnologici come dispositivi, software ed elementi multimediali che arricchiscono la didattica rendendola interattiva e coinvolgente.

  • Tinkering: apprendimento delle STEAM attraverso un percorso incentrato sul “fare”. Gli studenti imparano competenze relative a tecnologia, assemblaggio, costruzione e progettazione software attraverso attività altamente pratiche.
  • TEAL: la Technology-Enhanced Active Learning integra le lezioni frontali ad attività laboratoriali e simulazioni tramite gli strumenti digitali. Anche l’aula viene riconfigurata in modo da creare un ambiente interattivo e multimediale. Le simulazioni dinamiche proposte consentono di superare l’ostacolo della comprensione di alcuni fenomeni astratti e non facilmente immaginabili.
  • Storytelling: con questa metodologia il contenuto di una materia viene “raccontato” cioè calato in un contesto che può far riferimento anche alle esperienze dei singoli alunni. Spesso, viene utilizzato anche in modo digitale ricorrendo alle nuove tecnologie che aiutano a creare contenuti interattivi e multimediali.
  • Didattica per scenari: è un approccio che si prefigge di introdurre pratiche innovative attraverso l’utilizzo potenziato delle nuove tecnologie. Ogni contesto di apprendimento/insegnamento proposto contiene l’acquisizione di una competenza del XXI secolo. Un metodo agile e flessibile che si adegua agli standard europei e stimola creatività e spirito di iniziativa di docenti e studenti. Per sviluppare competenze apprendimento autonomo, pensiero critico, problem solving e riflessione sul mondo reale e competenze digitali ne sono il fulcro.

LE METODOLOGIE DIDATTICHE PIÙ INNOVATIVE

Martina si sposa perfettamente con un’idea di didattica innovativa e va a calarsi, soprattutto, nel contesto delle metodologie che fanno uso di strumenti tecnologici.

L’alta flessibilità della piattaforma unita alla possibilità di utilizzarla come supporto in qualsiasi contesto didattico, la rende idonea per trasformare ogni lezione in un apprendimento interattivo.

Dalla narrativizzazione delle esperienze alle materie STEM, all’essere uno strumento di condivisione multimediale, Martina asserve totalmente il concetto di ripensamento della didattica.

Un apprendimento avanzato, educativo e divertente che rende facile e intuitiva anche la didattica dei più piccoli.

Nelle prossime settimane saranno pubblicati articoli che approfondiranno alcune metodologie didattiche e conterranno suggerimenti sull’utilizzo di Martina a loro supporto.

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